Piazza del Plebiscito è uno dei cuori della città di Viterbo, si presenta come una grande piazza delimitata dallo stupendo Palazzo dei Priori, dalla Chiesa di Sant’Angelo in Spatha, da Palazzo del Podestà e dal Palazzo della Prefettura, ma è soprattutto un luogo caro ai viterbesi perché è su questa piazza che avviene la sosta del famoso “trasporto” della celebre Macchina di Santa Rosa.
Palazzo del Podestà
E’ l’unico edificio a non aver mai cambiato denominazione tra quelli della piazza. La sua costruzione iniziò nel 1264 per dare una residenza al Podestà, mediatore tra il papato e il comune. Della struttura duecentesca dell’edificio rimane solo una finestra oggi murata. Nel quattrocento fu fatta una notevole trasformazione giustificata dall’aggiunta della residenza del Rettore del Patrimonio di san Pietro. Nel 1489 fu realizzata la torre di 44 metri rifacimento della preesistente che crollò qualche anno prima.
Palazzo dei Priori
La costruzione di questo palazzo iniziò nel 1460 per servire da sede di prestigio del Governatore del Patrimonio di san Pietro. Nel 1510 l’edificio, sia pure in fase avanzata, non era ancora terminato e il Governatore di allora, Francesco della Rovere pretese allora di trasferire la sua residenza nel primo palazzo dei Priori che furono obbligati a loro volta a trasferirsi nell’edificio ancora incompiuto. Oggi il palazzo si presenta con le tipiche caratteristiche rinascimentali come le originali asimmetrie.
Palazzo apostolico
Questo edificio, oggi sede della Prefettura, è quello che ha subito maggiori cambiamenti nel corso del tempo. Del primitivo palazzo duecentesco, antica sede dei Priori, è rimasto ben poco. Alla fine del ‘400 divenne sede del Governatore del Patrimonio, tal Francesco della Rovere che, spazientito dalle lungaggini dei lavori del nuovo palazzo che avrebbe dovuto essere al sua residenza (l’attuale palazzo dei Priori), intimò ai magistrati comunali di cedergli il loro palazzo.
Chiesa di S. Angelo in Spatha
Questa è una delle chiese più antiche di Viterbo e la sua consacrazione risale al 1145 ad opera di papa Eugenio III. Nella lapide che ricorda l’evento compare per la prima volta il nome di “Burgo Biterbo” che evidentemente indica l’antica denominazione della città. Dell’architettura originale, interna ed esterna, è rimasto ben poco a causa dei rimaneggiamenti e dei crolli subiti nel corso dei secoli. Sulla facciata è posta una copia di un sarcofago romano detto della Bella Galliana.